Cosa sono le ombre schiacciate e le luci soffiate?

In fotografia, le espressioni “ombre schiacciate” e “luci bruciate” indicano problematiche di esposizione molto frequenti. Approfondiamo cosa significano, come riconoscerle e le possibili soluzioni.

Ombre schiacciate e luci bruciate rappresentano due facce della stessa situazione. Le ombre schiacciate si verificano quando l’immagine risulta sottoesposta a tal punto da presentare vaste aree di nero assoluto. Ecco un esempio pratico:

Le luci bruciate, invece, sono l’effetto contrario: l’immagine è sovraesposta e presenta aree estese di bianco puro.

Il problema principale di ombre schiacciate e luci bruciate è che, persino lavorando con immagini in formato RAW, non è possibile recuperare questi dettagli in fase di post-produzione. L’immagine sottoesposta, ad esempio, una volta schiarita, mostra ombre ancora completamente nere, arricchite solo da un aumento del rumore digitale.

Allo stesso modo, una foto sovraesposta, una volta scurita, restituisce un cielo grigio e opaco, a causa della totale assenza di informazioni recuperabili.

Strategie per prevenire ombre schiacciate e luci bruciate

Solitamente, è possibile riconoscere ad occhio ombre schiacciate o luci bruciate analizzando l’anteprima sul display della fotocamera. Aree ampie e completamente nere segnalano una sottoesposizione marcata, mentre aree ampie e bianche indicano una sovraesposizione consistente.

La difficoltà si presenta in situazioni di esposizione più complesse, quando l’immagine sembra ben esposta ma non si ha certezza sulla qualità di ombre e luci estreme, spesso in presenza di scene ad alta gamma dinamica.

Il metodo più efficace per valutare l’esposizione è l’utilizzo dell’istogramma integrato nella fotocamera. La presenza di picchi rilevanti o di dati concentrati alle due estremità del grafico (il punto inferiore rappresenta il nero puro, quello superiore il bianco puro) segnala una potenziale problematica. Ecco l’istogramma dell’immagine sottoesposta citata prima:

Ed ecco l’istogramma della foto sovraesposta:

Nell’istogramma della sottoesposizione, il picco nella parte bassa indica i pixel completamente neri, mentre in quello della sovraesposizione il picco corrisponde ai pixel completamente bianchi.

Tuttavia, non sempre la presenza di picchi di nero o bianco assoluto è un problema. In condizioni di forte luminosità, è normale la presenza di piccoli “punti luce” bianchi o di un sole rappresentato come una sfera bianca.

Analogamente, in situazioni di scarsa illuminazione, la presenza di alcune zone d’ombra completamente nere è accettabile.

In questo scatto, per esempio, la presenza di bianco assoluto sul sole e di nero assoluto nelle rocce e nelle ombre è accettabile, poiché l’esposizione generale è corretta.

Prevenire ombre schiacciate e luci bruciate significa principalmente evitare la perdita di dettagli importanti. L’obiettivo primario è ottenere un’esposizione bilanciata. Poiché l’occhio umano possiede una gamma dinamica superiore a quella di una fotocamera, è necessario imparare a gestire i limiti dell’attrezzatura. Per approfondire questo tema, si consiglia di leggere l’articolo dedicato all’ottenimento di una corretta esposizione già in fase di scatto. Alcuni suggerimenti fondamentali per evitare questi problemi sono: scattare in RAW, analizzare l’istogramma e realizzare qualche scatto di sicurezza.

In presenza di scene con una gamma dinamica troppo elevata per essere gestita con un singolo scatto, si può sperimentare la fotografia HDR.