Chrome 76: La Barra degli Indirizzi Dice Addio a “www.” e “https://”
La recente versione di Google Chrome, la 76, introduce una modifica significativa: la scomparsa dei prefissi “www.” e “https://” dalla barra degli indirizzi, o omnibox. Questo cambiamento, in realtà, è un ritorno, dato che Google aveva già tentato un approccio simile con Chrome 69, suscitando allora non poche reazioni.
Come evidenziato da Bleeping Computer, la versione stabile attuale di Chrome omette questi segmenti degli URL. Pertanto, digitando “https://www.howtogeek.com”, la barra degli indirizzi mostrerà semplicemente “howtogeek.com”.
Nonostante la rimozione predefinita, è sempre possibile visualizzare l’indirizzo completo. È sufficiente fare doppio clic all’interno della barra degli indirizzi per farlo comparire. Inoltre, se è installata l’estensione Reporter del sito sospetto, Chrome visualizzerà sempre l’URL nella sua interezza. Infine, si può disabilitare questa funzione attraverso un flag specifico, accessibile digitando nella barra degli indirizzi: chrome://flags/#omnibox-ui-hide-steady-state-url-scheme-and-subdomains
.
Aggiornamento: a partire dalla versione 83 di Chrome, è disponibile un nuovo flag che consente di mostrare l’URL completo.
Chrome ora nasconde WWW. e HTTPS: // nella barra degli indirizzi. Ti importa? https://t.co/JkRZzJYNYp
— winadmin.it (@howtogeek) 1 agosto 2019
Secondo Google, questi dettagli sono superflui. La presenza di una connessione crittografata https:// si può verificare attraverso l’icona del lucchetto accanto al nome del sito, o meglio, attraverso l’assenza dell’avviso “Non sicuro”, tipico dei siti http://. Google ha già da tempo eliminato la visualizzazione di “http://” per i siti non protetti.
Inoltre, sebbene indirizzi come “www.howtogeek.com” e “howtogeek.com” possano, in teoria, condurre a pagine differenti, raramente accade.
Una differenza importante riguarda i domini per dispositivi mobili, che iniziano con una “m.” anziché “www.”. In questi casi, Chrome non nasconde la “m.”, a differenza di quanto era stato tentato nella versione 69.
Emily Schechter, di Google, ha offerto la spiegazione ufficiale sul bug tracker di Chromium:
Il team di Chrome privilegia la semplicità, la facilità d’uso e la sicurezza. Per rendere gli URL più comprensibili e ridurre gli elementi di distrazione dal dominio principale, verranno omessi i componenti superflui per la maggior parte degli utenti. È previsto quindi che, nella versione M76 per desktop e Android, lo schema “https” e il sottodominio “www.” non vengano più visualizzati nell’omnibox.
Questa scelta potrebbe disorientare chi è abituato a cercare “https://”. D’altra parte, l’icona del lucchetto rimane un indicatore visibile e i siti http:// sono ora segnalati con più enfasi. Come sottolineato da Schechter, gli sviluppatori di Chrome hanno collaborato con altri produttori di browser per definire le linee guida per la visualizzazione degli URL all’interno dello standard URL web.